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L'intervista

Codogno, il pilastro Carriello: «Mi piace impostare, voglio che da fuori si senta che dietro siamo in 5 e non in 4»

Cresciuto sotto l'ala di Cizza al Fanfulla, il classe 2001 detiene il record di clean sheet nel Girone B

Carriello Codogno

Federico Carriello, estremo difensore del Codogno

Classe 2001, portiere con tanta personalità, che ama impostare il gioco e detentore del record di partite a porta inviolata insieme a un collega di reparto con 20 anni in più d'esperienza. Un profilo non di poco conto quello di Federico Carriello, numero 1 del Codogno e autore di 4 clean sheet in 7 giornate di campionato. «Sono molto felice di questo risultato, - commenta l'estremo difensore - sicuramente non è solo merito mio, ma anche della difesa. Ci troviamo tutti bene nel reparto, collaboriamo molto e questa cosa è fondamentale. Abbiamo un reparto molto vasto, però con ottimi giocatori sia giovani che esperti diventa tutto più semplice. C'è capitan Giavardi, Bernardini, che era con me al Fanfulla, e Marinoni, terzino completo, che aiuta la difesa ma è anche offensivo. Per l'altro posto da centrale si alternano Lallo, Cicognini e Missaglia, perchè è veramente difficile scegliere tra uno di loro».

Retroguardia nel quale Carriello si fa sentire più partecipando al gioco che con le parole: «Non riprendo un compagno se sbaglia, l'importante è rifarsi l'azione dopo. Mi piace uscire e impostare il gioco, giocare la palla con i piedi, che ai giorni d'oggi è molto importante. Mi piace che da fuori si senta che siamo in 5 e non in 4». Qualità che contribuiscono a consolidare il muro di Pierpaolo Curti, tecnico della formazione meno battuta di tutto il Girone B. «Nei 3/4 allenamenti settimanali lavoriamo molto sull'aspetto tattico difensivo, che è quello che finora ci ha premiato di più, ma anche su quello offensivo. - spiega il giovane portiere - L'attacco si sta scaldando e penso che ne vedremo delle belle. Come squadra comunque siamo molto uniti, il gruppo è molto forte e penso che sia merito anche del ds, che ha scelto gli interpreti giusti. Soffriamo e gioiamo tutti insieme, non c'è il singolo e questo è fondamentale nel calcio». Un gruppo creatosi anche grazie al lavoro del tecnico e del suo vice, Simone Steffenoni: «Sono due ottimi allenatori, che ci sono anche nei momenti di sconforto. Ti sanno prendere caratterialmente e umanamente, sanno trovare i tuoi aspetti migliori e migliorano quelli negativi. Ho molto affinità anche con i due preparatori dei portieri, Cioffetti e Bonvini. Loro hanno giocato in questo ruolo, sanno consigliarmi e anche gestirmi perché sono un po' una testa calda».

Parlando di figure chiave, Carriello cita poi Andrea Luce, fautore del salto in Serie D. Dopo essersi formato in vari settori giovanili, infatti, il classe 2001 si confronta con il campionato di Promozione difendendo i pali della Settalese nella stagione 2019/2020, prima di iniziare l'avventura con il Fanfulla nella massima serie cadetta. «Già a gennaio di quell'anno mi aveva contattato il Sangiuliano, ma ho deciso di restare a Settala e ho avviato i contatti per la stagione successiva. Luce mi ha proposto di andare a fare questa esperienza a Fanfulla e ho accettato subito. Sapevo della piazza importante e che sarei cresciuto con Ciceri come allenatore, poi avevo un portiere di categoria come Cizza, che è stato il mio mentore, mi ha insegnato molto e lo sento ancora spesso. Era un bel gruppo, abbiamo fatto una grande impresa arrivando alla finale Playoff e stabilendo il record di 9 vittorie consecutive».

Un'esperienza che ha permesso al portiere di prepararsi per la nuova stagione con maggior consapevolezza dei suoi mezzi. «Penso di poter trasmettere qualcosa ai miei compagni nonostante la mia giovane età, così come loro possono farlo con me, massima umiltà. - spiega Carriello, che sull'arrivo a Codogno aggiunge - Avevo altre offerte dalla Serie D, però qui mi hanno trattato davvero bene. Il ds Marseglia mi ha fatto subito sentire a casa quindi non c'era molto da decidere, poi la società è ambiziosa, organizzata e ben preparata. Secondo me venire qui è stata la scelta giusta». I risultati al momento stanno dando ragione al classe 2001, protagonista soprattutto nel big match di settimana scorsa con l'Offanenghese: «Finora è stata la partita che per me e per tutti noi rappresenta il lavoro fatto dal 16 agosto. È stata una sfida fisica e ricca di azioni, ma soprattutto di mentalità. Purtroppo nella ripresa siamo rimasti in 10, ci siamo dovuti compattare e lì penso di aver fatto un paio di interventi e di buone uscite. Mi ritengo soddisfatto nonostante i tre gol subiti perché sento di aver dato una mano. È stata una vittoria merito del gruppo, che rappresenta la voglia di spaccare tutto, entrare e non mollare niente, anche soffrendo. L'importante ora è dare continuità agli ultimi risultati».

Lasciato alle spalle il big match di Offanengo, ora Carriello mette nel mirino un altro scontro al vertice, quello con il Sant'Angelo: «È la partita che aspetto di più. Non vedo l'ora di giocare con giocatori del calibro di Bertani perché mi piace misurarmi con gente che ha giocato davvero».

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