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La palla entra ma l'arbitro non vede, l'allenatore di casa interviene e fa assegnare il gol (decisivo) agli avversari

Il gesto nella categoria Esordienti 2010: «I miei ragazzi inizialmente si sono arrabbiati, ma ho spiegato loro che è stato giusto così»

La palla entra ma l'arbitro non vede, l'allenatore di casa interviene e fa assegnare il gol (decisivo) agli avversari

Tutti si ricorderanno il famoso "gol di Muntari", avvenuto durante Milan-Juventus del febbraio 2012, episodio che ancora oggi anima le discussioni. Qualcosa del genere è accaduto nell'incontro di sabato 22 ottobre tra Fatimatraccia e Rondinella, impegnate nel girone 12 del campionato Esordienti. Ma l'epilogo della vicenda è stato ben diverso. Merito di un grande gesto di Fair Play da parte di un allenatore. 



La partita, poi terminata 1-2 in termini di gol e 2-3 quanto a punteggio federale, era infatti ancora sul pareggio a 5 minuti dal termine, quando agli ospiti della Rondinella è stato assegnato un calcio d'angolo. Il saltatore biancoblù, con uno stacco che ha sovrastato tutti, ha dato l'incornata al pallone, ma il direttore di gara, a causa probabilmente di una visuale limitata dalla mischia sulla linea di porta, non s'era avveduto del fatto che il pallone avesse attraversato la linea, né sul colpo di testa né sul conseguente tap-in, parato nuovamente dall'estremo difensore del Fatimatraccia.

A venire in "soccorso" degli ospiti è stato però il tecnico giallonero Giovanni Villa, che si è preso la responsabilità di assegnare il gol e di conseguenza la vittoria agli avversari: «Casualmente mi provavo proprio sulla linea della bandierina in quel momento. Già sul primo colpo di testa la palla era entrata almeno di mezzo metro e mi è sembrato giusto segnalarlo all'arbitro. Di fianco a me, tra l'altro, il bambino che aveva battuto l'angolo si stava sbracciando per farsi assegnare il gol, poiché aveva visto tutto pure lui ovviamente».

Un gesto non comune, quello di Villa, che chiosa così sulla reazione dei suoi stessi giocatori: «Beh, non l'hanno presa benissimo. Uno di loro si è messo addirittura a piangere dall'arrabbiatura e in generale erano abbastanza incavolati. Anche noi tuttavia siamo stati "aiutati" altre volte, vuoi per un fuorigioco non visto o per un qualsiasi errore arbitrale, che ci sta, perché gli strumenti a disposizione dell'arbitro sono veramente pochi, e ho spiegato loro che era giusto così come abbiamo fatto».

Come magra consolazione per la sconfitta, lo staff del Fatimatraccia si è guadagnato la riconoscenza dei colleghi biancoblù, tra i quali il tecnico Edoardo Leone, il quale commenta soddisfatto: «Io e i miei collaboratori siamo andati a stringere loro la mano con piacere, perché è stato veramente un bel gesto. Esattamente come l'arbitro non avevo visto nulla poiché mi trovavo dall'altra parte del campo. Inoltre avevo già iniziato a dire ai miei "Non fa nulla, andiamo avanti", per placare le proteste dei miei ragazzi. Ovviamente mi fido degli arbitri e se non danno gol accetto la decisione, ma per fortuna il loro allenatore è stato molto onesto. A fine partita comunque gli ho detto che anche se non l'avesse ammesso non cambiava nulla, ma è stato bello così». 

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