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31 Gennaio 2022
Non sarà una vera ‘maledizione’ ma la sorte del Torneo delle Regioni è sempre più appesa a un filo. Di speranza, per vederla in campo nel 2022 nell’unica soluzione ‘possibile’ (ma assai improbabile…) nel mese di giugno. Di realismo istituzionale, con la consapevolezza che con ogni probabilità, per il terzo anno, il Torneo delle Regioni non si farà. ‘Vittima’ di una pandemia che non ha lasciato tregua dal 2020, quando si sarebbe dovuta tenere a Bolzano, e che, in nome della ‘priorità assoluta’ al completamento dei campionati dopo la lunga sosta forzata di queste settimane, con ogni probabilità verrà ancora rinviata, al 2023.
Per un’edizione che sì, ad oggi, si può definire ‘maledetta’. Sul sito della Lnd, in modo beffardo, ci sono ancora le foto della conferenza stampa di presentazione con ospiti illustri e ‘padrini speciali’ come Reinhold Messner. Che non si sarebbe immaginato che tra le sue ‘imprese più complicate’, ci fosse quella di vedere il Torneo delle Regioni in campo a ‘casa sua’. Più lunga dell’attesa di una scalata di montagna per arrivare in cima… Ulteriore rinvio sul quale non c’è ancora il timbro dell’ufficialità istituzionale ma che, settimana dopo settimana, vede sempre più flebili le proprie speranze di essere disputato.
Quasi scontato (sempre in attesa di ufficialità) che non sarà giocato nel periodo previsto, dal 23 al 30 aprile per il calcio a 11, con la volontà di non mettere anche per il 2022 la parola fine al momento, provando ad attendere la ripresa dell’attività e capire se ci sarà uno spiraglio. Altrimenti terzo anno consecutivo senza Torneo delle Regioni, con l’annata 2004, che partecipò all’ultima edizione del 2019, che non avrà più la possibilità di esserci e soprattutto l’annata 2005 che non ha mai partecipato ad un Torneo delle Regioni.
Se ‘tutto andrà bene’, lo potranno fare nel 2023 come Juniores! La ‘palla’ adesso, nel caso di altro rinvio, passa nelle mani dei comitati regionali. Un peccato, per i ragazzi e non solo, ‘disperdere’ patrimonio e lavoro fatto. E soprattutto negare ai giocatori un palcoscenico speciale. E allora perché non pensare a manifestazioni ‘locali’ affinché non si affacci anche nel calcio la ‘RAD’: la Rappresentativa a distanza?
Per 'scongiurare' il fatto di disperdere tutto il lavoro fatto e soprattutto per dare ai ragazzi la possibilità di una vetrina e di una passerella speciale, idee e progetti già in cantiere per quanto riguarda la Lombardia mentre in Piemonte si potrebbe 'tornare all'antico' riproponendo manifestazioni abbandonate ma che magari, 'riviste' nella formula, possano dare ai ragazzi e ai selezionatori che hanno svolto un lavoro intenso in questi mesi.
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