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Mancavi solo tu, ora è realtà: come è stato possibile il triplete

Una cavalcata trionfale costruita nell'arco di 3 anni che li ha portati sul tetto del Piemonte

Triplete Alpignano, un traguardo che parte da lontano

Under 17 Piemonte • Triplete Alpignano, un traguardo che parte da lontano

12 Maggio 2024, una data che in casa Alpignano difficilmente si scorderanno, una data che vale tutto, una data che consegna la società di Via Migliarone alla storia, perché i 2007 di Andrea Bovolenta non solo vincono il Titolo Regionale, ma dimostrano una cosa che ai più non era chiara: sono loro i più forti della regione, il Piemonte è tutto loro per la terza volta in una singola stagione.

Un cammino che però è il frutto di un duro lavoro, d'altronde "Roma non fu costruita in un giorno", e lo stesso vale anche per l'Alpignano, perché questa squadra nel corso degli anni ne ha avuti di cambiamenti.

LA VECCHIA GUARDIA

Alla base del capolavoro della formazione disegnata da Mimmo Di Lonardo & Co, ci sono certamente loro, quelle che possono essere considerate delle vere e proprie bandiere, che c'erano anche quando questa squadra era assolutamente di livello, ma non di prima fascia: in porta c'è il migliore della categoria, Filippo Fasano, corteggiato ogni anno dalle migliori società piemontesi (ad esempio l'Asti quest'estate), che però è sempre stato fermo sui suoi passi ed è rimasto fedele alla causa AlpiCeleste; in difesa Christian Locuratolo, che forse in questo gruppo è quello che ha avuto la maggior crescita sotto diversi punti di vista, tecnico, fisico, e anche nell'intelligenza in campo e nel sapersi adattare a qualsiasi situazione: il ragazzo infatti nel corso di questi anni di settore giovanile si è sempre dimostrato presente, che sia da braccetto nella difesa a 3 o terzino in quella a 4, il classico giocatore che tutti vorrebbero. 




In mezzo al campo c'è un Loris Grasso che ha dimostrato un'umiltà fuori dal comune: in Under 15 era lui la stella di quel gruppo, con la fascia da capitano cucitagli addosso, ma dall'Under 16 ha accettato un ruolo un po' più marginale, ma il tempo ha ripagato questa umiltà, perché a Chieri è lui che batte e trasforma il primo rigore nella lotteria che porterà i ragazzi di Bovolenta, è lui a essere uno dei primi cambi del tecnico ex Pianezza, insomma il classico sesto uomo nella NBA. In attacco infine c'è Fabio Ferlazzo, che come per Grasso, si è visto retrocesso nella gerarchie che in Under 15 lo vedevano avanti, ma anche lui non ha battuto ciglio, e si è ripreso una rivincita incredibile, perché se l'ex capitano dell'Alpignano ha messo dentro il primo rigore in Via Andezeno, lui è stato proprio quello che ha mandato i suoi contro il Chisola

L'ANNO DI TRANSIZIONE

La scorsa stagione è stata classica annata di passaggio, quella dove inizi a costruire per raggiungere la grandezza, e, nonostante gli addi illustri di Salvatore, Ienopoli, Decolombi e Finetti nella rosa, e di Cerutti come Responsabile del Settore Giovanile, il compito di far crescere ulteriormente questo gruppo è passato nelle mani di Di Lonardo, che non si è fatto cogliere impreparato: la missione più difficile era tenere il miglior giocatore della rosa, Ajmar, voluto da tutto il Piemonte, e lui ci è riuscito, poi tutto il resto, c'era una squadra da rifondare.



Ecco allora che al comando di Campasso ci sono tra i vari volti che sono arrivati in Via Migliarone Gabriele Brancato, Francesco Zizzo, Francesco Mapelli, Simone Cottone e Lorenzo Costa. Il primo nel giro di 2 anni si è preso tutto l'Alpignano, ne è diventato il capitano, il leader tecnico ed emotivo, la guida sui cui fare riferimento nei momenti bui, insomma una certa pressione, che però l'ex Pro Eureka non ha minimamente sofferto, anzi lo ha solo caricato, e quest'anno per lui c'è stata la consacrazione finale nell'élite del calcio dilettantistico con anche la partecipazione al Torneo delle Regioni in Liguria. Il secondo era un pilastro del Paradiso Under 15 che ha sognato le Fasi Finali, e Di Lonardo è stato bravissimo a portarlo in casa Alpignano, perché è quello che ha dato in questi 2 anni una marcia diversa alla squadra di Via Migliarone: che sia da esterno d'attacco o centrocampo, o punta in un attacco a 2, lui si è sempre dimostrato un pericolo per le difese avversarie.



Il terzo invece è quello che ha stupito più di tutti, perché ha avuto una crescita esponenziale assurda: arrivato nel più totale silenzio dal Rosta, piano piano si è preso la fascia sinistra che lo ha subito riconosciuto come il legittimo proprietario, e lui non ha tradito la fiducia, ha lavorato come un matto e adesso si è preso tutto ciò che gli spettava, con tanto di gol in finale regionale. Il quarto è stato uno degli ultimi acquisti del mercato estivo di due stagioni fa: non era facile portare via da Venaria una bandiera come il centrale di difesa, ma in Via Migliarone ce l'hanno fatta, e proprio con lui, insieme a Costa, sono passate le fortune difensive di questa corazzata. Infine c'è lui, quello che è diventato a tutti gli effetti il miglior difensore della categoria: l'ex Pianezza in 2 anni, soprattutto in quest'ultimo, ha avuto un exploit assurdo, conquistandosi anche un posto da titolare (e protagonista) nella Rappresentativa di Marangon; tutti gli attacchi si sono dovuti inchinare all'onnipotenza del centrale, che difficilmente è stato battuto in questa stagione, in più, come per il suo compagno di reparto, ha sviluppato un incredibile fiuto per il gol.

CICLO VINCENTE

L'estate 2023 è stato il momento cruciale della cavalcata trionfale della squadra di Via Migliarone. Se l'anno prima la società AlpiCeleste era stata brava a tenere il proprio talento Ajmar, in quel calciomercato si è vista privata del fenomeno ex Torino, che si è accasato dai vice campioni regionali del Chisola. Via il faro del centrocampo? Non c'è problema, Di Lonardo non solo sostituisce il partente Ajmar, ma rivoluziona totalmente quella zona di campo: a dirigere il gioco viene preso l'ex Lucento Carlo Piazzolla, che nel giro di poco si prende le redini del gioco della sua squadra risultando un vere e proprio fattore, come dimostrano i due assist in finale regionale; oltre al cervello, servivano i muscoli, ed ecco che per affiancare l'ex Lucento e Capitan Brancato, viene prelevato dal Pianezza Davide De Carlo; la mezzala si dimostra per quello che è, un autentico mastino del centrocampo, che però non è solo quantità, ma anche, e tanta, qualità, che risulta determinante in zona gol, a Orbassano ha tolto le ragnatele con quel gol fantascientifico. In più, oltre a Piazzolla e De Carlo, arriva anche Lorenzo Filippone, che durante l'anno viene considerato al pari dei titolari anche partendo, il più delle volte, dalla panchina: nonostante tutto, lui gioca sempre con generosità e costanza, mettendosi in continuazione al servizio della squadra e del tecnico.



Spostandoci più indietro, come portiere di riserva viene preso dal Bsr Grugliasco Niccolò Drago, che ogni volta che viene chiamato in causa si fa sempre trovare pronto, sbaglia poco ed è sempre pronto a sostenere la sua squadra. Come terzino, arriva Davide Mannarino, che con la sua duttilità (può giocare sia a destra che a sinistra) viene utilizzato più volte da Bovolenta, sia da titolare che dalla panchina. Tutto grandioso, ma è in attacco che ci sono stati i veri botti della ditta Di Lonardo, perché ancora da Pianezza, arrivano i 2 calciatori simbolo di quei 2007, Stefano Zerbi e Manuel Mereu. Il primo arriva in Via Migliarone con la fama del classico bomber d'area di rigore, e così si dimostra, perché nel Super Oscar lo è, in campionato lo è (18 gol in 21 presenze) e nelle Fasi Finali lo è: suo il gol che chiude definitivamente i conti nella semifinale contro il Chisola, un vero e proprio grido di gioia, sia per la squadra che per lui, che ha dovuto affrontare un infortunio che lo ha lasciato fuori dal campo per un po' facendogli anche perdere la miglior forma.



Il secondo invece, doveva inventare magie, e così è stato: bomber della squadra con 22 gol in campionato, l'esterno si è mostrato come uno degli imprescindibili per questa squadra, che con lui in campo ha sempre avuto quella marcia in più, che sia da esterno o trequartista, l'ex Pianezza è stato una vera e propria garanzia.

QUELLO CHE SERVIVA

A gennaio, viene fatta l'operazione di mercato che svolta la stagione di questa squadra: via Quarta, che va al KL Pertusa, e dentro un attaccante con i controfiocchi, ecco l'ex Volpiano Andrea Brunazzo. L'attaccante è fin da subito un vero e proprio fattore per questa squadra, dà quei gol che sono fondamentali soprattutto in un momento in cui Bomber Zerbi non riusciva a incidere...beh, ci ha pensato lui, l'uomo dai gol pesanti: sua la doppietta insieme a quella di Cottone contro il Bacigalupo che di fatto regalano all'Alpignano la vittoria del campionato ai danni del Lucento, rivale di una stagione; suo il gol che apre le danze nella finale regionale proprio contro la squadra di Pierro, insomma servivano i gol, e lui non si è fatto cogliere impreparato, tutte le volte che è sceso in campo, ha sempre fatto parlare di se, ha mostrato a tutti che in una squadra da titolo non solo ci può stare, ma può anche essere determinante.

IL CONDOTTIERO

Bello tutto, però senza un vero leader al comando che tracciava la rotta non si poteva andare da nessuna parte; ecco allora che viene preso l'ex Venaria e Pianezza Andrea Bovolenta. Fin da subito il tecnico dimostra di saper gestire una squadra ricca e zeppa di talento, sa come muoversi, e non a caso già a settembre arrivano i primi grandi traguardi, arriva il Super Oscar vinto ai calci di rigore contro il Chieri: il tecnico vince questo torneo alla sua prima partecipazione, insomma se il buongiorno si vede dal mattino, siamo sulla buona strada.  

Una strada che col lavoro è diventata sempre più buona, perché la sua squadra, con il prezioso aiuto di Manuele Di Miceli, viaggia anche in campionato, raggiungendo vette altissime, come l'1-4 rifilato all'andata al Lucento in casa della squadra di Pierro, o la conquista del Girone stesso. Lui è stato bravissimo a saper cogliere i punti forti ma anche quelli deboli, ha modellato la squadra a suo piacimento e i ragazzi lo hanno seguito: che sia 4-3-3, 4-2-3-1, 4-3-1-2 o 3-5-2 la solfa non cambia, la squadra gira a meraviglia, incastri perfetti, e il campionato ne è stata solo la conseguenza. 

Nelle Fasi Finali sono ancora uscite le sue qualità nella gara secca, dopo un girone di qualificazione chiuso al secondo posto alle spalle del Chisola, c'è stato il rematch delle finale del Super Oscar contro il Chieri, e come a settembre, anche in questo caso la gara si è decisa ai rigori, con l'Alpignano che passa in semifinale, l'avversario? Nuovamente il Chisola. I suoi ragazzi fanno una gara importante, una prestazione totale e passano contro i vice campioni regionali, e in finale è di nuovo sfida al Lucento...l'esito si sa, con l'Alpignano che alza il trofeo ad Orbassano, ed è un trofeo che vale oro, che vale una stagione intera, un lavoro partito 3 stagioni fa e che adesso ha dato i suoi frutti, però c'è ancora un ultimo step, adesso inizia il bello, iniziano le Fasi Nazionali, con la squadra di Bovolenta che lunedì sfiderà in Sardegna l'Alghero, in una gara che se si vuole sognare, non può e non deve essere sbagliata.

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