Mercato Giovanili
10 Luglio 2021
Walter De Vecchi, responsabile del settore giovanile e tecnico dell'Under 14 del Romano Banco
«Le nostre sono buone squadre, ma in questo momento ci è difficile fare previsioni su quella che sarà la prossima stagione e sugli obiettivi che cercheremo di raggiungere». Con queste parole il responsabile del settore giovanile Walter De Vecchi del Romano Banco ha parlato della futuro della società biancoverde, continuando poi così: «Ciò che faremo è capire strada facendo cosa sarà alla nostra portata, perché l'obiettivo primario, trattandosi del settore giovanile, è quello di sostenere la crescita dei ragazzi e, col tempo, valutare dove potremo arrivare. Ciò che ci preme, ovviamente, è quello di dare pari opportunità a tutti i ragazzi di giocare: noi non facciamo mai selezioni, perché vogliamo dare spazio ai nostri giocatori in maniera equa e tra FIGC e CSI riusciamo sempre nel nostro intento».
Per questo motivo, proprio al fine di supportare la formazione calcistica dei tesserati del Romano Banco, le scelte per le panchine sono state una logica conseguenza di questo ragionamento: affidare i gruppi ad allenatori che hanno già conoscenza del gruppo e che quindi sanno già come lavorare con i componenti delle varie rose. Di conseguenza, sulla panchina dell'Under 14 ci sarà Walter De Vecchi; quella dell'Under 15 vedrà di nuovo Massimo Turetti; Massimo De Vecchi invece sarà nuovamente in cattedra al gruppo che forma la squadra Under 16; infine Under 17 ancora in mano ad Alfonso Santannera.
Nessuna squadra, dunque, per la neonata Under 18 che il CR Lombardia ha ufficializzato come categoria la scorsa settimana. Come spiegato dallo stesso Walter De Vecchi, la scelta definitiva da parte del Romano Banco deve essere ancora presa, ma le difficoltà non sono poche: «Non è un qualcosa che abbiamo escluso a prescindere, però ci hanno tenuti in sospeso fino al primo luglio e noi avevamo urgenza di capire come strutturarci per la stagione 2021/2022. In questo momento siamo in fase di valutazione, per capire se riusciamo ad organizzarci con gli spazi e, soprattutto, a formare la squadra. Ad oggi è un no, ma vedremo come evolverà la cosa e cosa decideremo in società».