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Psicodramma Inter: perde lo Scudetto per il secondo anno consecutivo

I nerazzurri si arrendono alla Spal, che si coccola un Longoni da cineteca

Psicodramma Inter: perde lo Scudetto per il secondo anno consecutivo

Oggi come allora, contro la Spal come contro il Bologna, l'Inter perde lo Scudetto. A 357 giorni di distanza dalla clamorosa sconfitta di Ascoli del 21 giugno 2022, i classe 2005 nerazzurri vivono un altro psicodramma, si arrendono alla Spal - che dal canto suo batte l'Inter per la prima volta in stagione e si porta a casa il secondo Scudetto consecutivo, il terzo della sua storia e sempre con Pedriali in panchina - e dicono addio al sogno Tricolore: ancora una volta da favoriti, ancora una volta a causa di un blackout. Se un anno fa era stato di 15 minuti vista l'incapacità di mantenere il 2-0 nei minuti finali, oggi i nerazzurri pagano un primo tempo da film horror che regala agli estensi il doppio vantaggio: prima un errore difensivo porta al gol Carbone, poi Longoni lo fa splendido e raddoppia. Il gol di Guercio aveva dato speranza in vista del secondo tempo, ma nel momento migliore ecco la doccia fredda: la terza, quella che fa più male, quella del definitivo ko. Longoni segna ancora ed è un gol Scudetto: l'assedio finale è deciso - vedi le occasioni capitate a Owusu e Di Maggio - ma anche tardivo. Restano le lacrime: di gioia per la Spal, di dolore per l'Inter. Ancora una volta, per l'ennesima volta.

THRILLER

Quella del primo tempo è un'Inter che sembra vivere nel passato. E per Zanchetta, che dopo la vittoria in semifinale sul Sassuolo punta su Ricordi per Di Maggio e conferma gli altri dieci, non è affatto una bella notizia perché l'approccio di San Benedetto sembra contenere strascichi importanti dello psicodramma vissuto lo scorso anno ad Ascoli. Quasi come se i classe 2005 nerazzurri avessero paura di vincere lo Scudetto, l'esatto opposto rispetto alla Spal che forte del Tricolore già cucito sul petto - così come dell'entusiasmo per aver eliminato la favoritissima Roma, tanto che Pedriali propone la stessa identica formazione - sembra non sentire tale pressione. Eppure, vuoi per il destro a giro di Quieto (2') o per la bella conclusione di Owusu (8'), le premesse nei primi minuti erano ben diverse, se non altro perché la versione del 4-3-3 estense pare più propensa a difendersi che ad attaccare. Così è, ma a regalare il vantaggio alla Spal ci pensa l'Inter: Guercio sbaglia il passaggio per Aidoo, Carbone ne approfitta e batte Tommasi con un destro a giro (19'). Passano venti minuti e i nerazzurri si ritrovano addirittura sotto di due, questa volta per meriti della Spal perché il sinistro da fuori area di Longoni è spaziale: pallone all'incrocio e raddoppio estense. Nel mezzo due timidi sussulti per i nerazzurri a opera di Quieto, il più ispirato dei suoi, e Motta: il primo impegna ma non spaventa Martelli (36'), il secondo non trova la porta e calcia in curva (37').

PECCATO

Addio Scudetto? Se la protagonista non fosse l'Inter sì, ma sottovalutare la pazzia che da sempre contraddistingue i colori nerazzurri è un peccato mortale, specie se riesce a sfruttare un episodio per rientrare in partita. È esattamente ciò che accade giusto un minuto prima dell'intervallo, con Guercio che salta più in alto di tutti sull'angolo di Berenbruch e firma il gol della speranza (44'). Sembra tutto apparecchiato per la rimonta dell'anno: la Spal si spaventa e abbassa ulteriormente il baricentro, l'Inter prende fiducia e rientra in campo con il fuoco negli occhi. Atteggiamento che resta tale per tutto il secondo tempo, il problema è che al 5' gli estensi tornano avanti di due lunghezze. Lo fanno ancora con Longoni, che lo fa splendido dopo un assist capolavoro di Franzoni, e lo fanno mettendo in cassaforte il secondo Scudetto consecutivo. Il parziale non cambia fino al triplice fischio, ma nel mezzo va dato merito all'Inter per la reazione d'orgoglio: ci prova prima Owusu ma non trova la porta (9'), poi Di Maggio deve fare i conti con un Martelli miracoloso (20'), quindi lo stesso Owusu sfiora ancora il gol della speranza (21'). Nel frattempo sia Zanchetta che Pedriali ridisegnano completamente le formazioni: il primo ci crede e butta nella mischia due attaccanti (Tamiozzo e Diallo), il secondo effettua le stesse sostituzioni che hanno funzionato contro la Roma ed ha nuovamente ragione. 

IL TABELLINO

SPAL-INTER 3-1
RETI (2-0, 2-1, 3-1): 19' Carbone (S), 39' Longoni (S), 44' Guercio (I), 5' st Longoni (S).
SPAL (4-3-3): Martelli, Verza, Tosi, Marrale, Svoboda, Bonadiman, Parravicini, Carbone (35' st D'Agata), Franzoni (35' st Angeletti), Longoni (22' st Serigne), Rao (22' st Simonetta). A disp. Luciani, Santella, Pavek, Karagiorgis, Evzona. All. Pedriali. INTER (4-3-1-2): Tommasi, Aidoo (1' st Miconi), Motta (33' st Ciuffo), Bovo (17' st Di Maggio), Guercio, Stabile, Ricordi, Berenbruch, Vedovati (17' st Tamiozzo), Quieto (33' st Diallo), Owusu. A disp. Zamarian, Stante, Castegnaro, Mazzola. All. Zanchetta.
ARBITRO: Castelleone di Napoli.
ASSISTENTI: Chiavaroli di Pescara e Carella di L'Aquila.
QUARTO UOMO: Maccarini di Arezzo.
AMMONITI: Berenbruch (I), Bovo (I).

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