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Due anni di squalifica, ma non ci sta: «Schiaffo all'arbitro? Falsità»

L'attaccante valsusino ammette di aver sbagliato e accetta la sanzione, ma rimane perplesso sulle motivazioni della squalifica

CHIANOCCO PRIMA CATEGORIA LORENZO PASQUALONE

CHIANOCCO PRIMA CATEGORIA: Lorenzo Pasqualone torna sulla sua squalifica di 2 anni assegnatali una settimana fa

Un tema caldo e fortemente dibattuto da oltre dieci giorni, una lunga carrellata di commenti sui social e in molti che hanno voluto dire la loro su una squalifica lunghissima e che sicuramente farà ancora discutere. L'episodio che ha portato alla maxi squalifica di due anni a Lorenzo Pasqualone, attaccante del Chianocco, durante il derby valsusino contro il Caselette, è ancora nella mente dei presenti al campo e in molti, compagni di squadra dell'ex Lascaris, avversari o ex compagni, hanno voluto raccontare ciò che è successo quella domenica.

Sul giornale pubblicato il 17 ottobre hanno raccontato la loro versione dei fatti il tecnico del Caselette Oliviero Chiapino e il Direttore Sportivo del Chianocco Irmo Tonda, che hanno confermato lo sbaglio dell'attaccante seppur per motivazioni diverse: il primo ha parlato effettivamente di manata al volto da parte del calciatore al direttore di gara, il secondo invece ha raccontato di come Pasqualone abbia tolto di bocca il fischietto all'arbitro per poi scagliarlo contro quest'ultimo.

Il Comunicato Ufficiale del 20 ottobre ha poi portato alla squalifica fino al 20 ottobre 2024, poiché «Al minuto 10 del secondo tempo di gioco il Sig. Pasqualone veniva espulso per proteste e minacce all'arbitro; alla notifica del provvedimento, trovandosi faccia a faccia con il direttore di gara, il giocatore lo colpiva con un violento schiaffo al volto, all'altezza della mandibola, facendogli schizzare il fischietto prima contro l'arcata superiore dei denti e poi fuori dalla bocca».

PARLA PASQUALONE

Una squalifica che, inevitabilmente, terrà parecchio lontano dal calcio Lorenzo Pasqualone, che ha voluto tornare su quella domenica che, di fatto, gli è costata una stagione e mezza. «Innanzitutto vorrei aprire chiedendo scusa per quanto accaduto, perché ho commesso un gesto imperdonabile - spiega Pasqualone - Però, come ha detto Irmo Tonda, ci terrei a specificare che non ho tirato nessuno schiaffo o manata che sia. Ho assolutamente sbagliato a prendere il fischietto all'arbitro e lanciarglielo contro, per cui la squalifica è assolutamente giusta, ma non lo è al contrario parlare di qualcosa che non ho fatto. Sicuramente non è stata una gara facile, ho subito molti falli, mi sono innervosito e non ero sicuro contento dell'arbitrataggio, però ho sbagliato ad alzare i toni ed a reagire dopo l'espulsione. Ho fatto una follia e sul momento non me ne sono nemmeno reso conto, tant'è che dopo il brutto gesto me ne sono andato e non c'è stato alcun parapiglia». 

Pasqualone accetta la squalifica e ammette l'errore commesso, ma il referto del direttore di gara, che ha portato poi alla sanzione del Giudice Sportivo, non riesce a mandarlo giù. «Sinceramente quello che c'è sul referto è un po' gonfiato, a parte per lo schiaffo che non c'è stato. Il referto cita dolore alla mandibola, dolore all'arcata superiore dentale e giramenti di testa, sintomi che non si sono visti. Infatti, finita la partita, l'arbitro ha parlato con i capitani prima e con i presidenti poi, si è fatto la doccia e ha compilato il referto, fosse stata così seria la situazione gli eventi non si sarebbero svolti in questa maniera. Tirare uno schiaffo è un gesto brutto ed è proprio quello schiaffo che ha generato un polverone intorno a me che non ha senso. Ho letto di articoli che citano solo il referto e mi dipingono come un criminale, solo Sprint e Sport ha pubblicato le parole di Irmo e del tecnico del Caselette, ovvero delle persone presenti al campo».

La decisione pronunciata dal Giudice Sportivo Chiara Laudi costringerà l'attaccante per lungo tempo lontano dai campi, squalifica che a cui lui stesso era preparato: «Mi aspettavo una sanzione del genere, pensavo da uno a due anni ed effettivamente è arrivato il massimo - prosegue Pasqualone - Per questo questa settimana l'ho vissuta abbastanza tranquillamente, devo però ammettere che è stata una sensazione strana non essere andato la domenica al campo, quel giorno è come se fosse stato sabato, un normale giorno pre partita. Adesso comunque faremo ricorso e vedremo se abbasseranno questa squalifica>.

Il Chianocco presenterà comunque ricorso e lo stesso Pasqualone spera in una riduzione della sanzione, ma nel mentre dovrà inevitabilmente assistere alle partite dei compagni dalla tribuna. Il Chianocco, nel mentre, ha reagito bene alla sua assenza,  tirando fuori una reazione di personalità contro il Cenisia, con il primo tempo chiuso in vantaggio 2-0. Seppur sia arrivata una sconfitta (risultato finale 2-3, ndr) il Chianocco ha dimostrato la sua forza sul campo.

«Conosco benissimo il gruppo, a prescindere da me, so che ragazzi sono e che qualità hanno - conclude Pasqualone - So che è mancato un pizzico di fortuna, poi è stato bravo anche il Cenisia a rimontare. Questa società per me rappresenta una famiglia e stare qui mi stava aiutando molto dopo due stagioni in Eccellenza molto faticose». Per quanto riguarda il futuro del classe 1995 è al momento lontano dal rettangolo verde e quel che è certo la sua assenza peserà e non poco per la società della Val di Susa. L'obiettivo salvezza non sarà facile da raggiungere in un girone di Prima come quello Torinese e al momento i sette punti in sette gare garantiscono un undicesimo posto dal sapore di tranquillità, ma tutto può cambiare in un istante.

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