Primavera 2
08 Luglio 2022
COMO: Gabriele Verga in maglia Inter (Foto: Maurizio Marocco)
Come direbbe Fedez, quella di Gabriele Verga è una gran "Bella Storia". Partiamo dalla fine, precisamente dallo scorso lunedì quando a Bormio, provincia di Sondrio, il Como ha iniziato ufficialmente la preparazione estiva in vista della seconda stagione consecutiva in cadetteria. Agli ordini di Giacomo Gattuso, oltre ai veterani biancocelesti, tra i giovani - oltre a talenti del calibro di Di Giuliomaria, reduce dall'esordi in Serie B dello scorso 6 maggio contro la Cremonese - c'è anche Gabriele Verga. Classe 2004 da Milano, è arrivato sulle rive del lago lo scorso gennaio dopo sei mesi all'Inter, che a sua volta l'aveva prelevato nell'estate del 2021 dall'Accademia Inter. Sebbene all'apparenza il passaggio al Como potrebbe sembrare un piccolo passo indietro, per il giovane terzino ha rappresentato una svolta per il suo percorso calcistico. Il motivo più evidente è ovviamente la chiamata di Gattuso, e analizzando i suoi primi mesi tra i lariani si capisce il motivo per il quale - non ancora diciottenne - si ritrova in ritiro con una formazione di Serie B.
L'esordio in Primavera 2 arriva il 9 febbraio nella sfida del Lambrone di Erba contro il Brescia. Numero 11 sulle spalle, gli occhi della tigre e una voglia matta di rimettersi in gioco dopo una parentesi all'Inter caratterizzata da soli 132 minuti giocati: la prima tra i biancocelesti si conclude con un pari (1-1) ma anche una novità per lo stesso Verga, ovvero il ruolo. Nel 4-3-3 disegnato da Boscolo l'ex Accademia Inter ha infatti agito da esterno alto di sinistra, alzando dunque il proprio raggio d'azione dopo una vita passata come difensore laterale in una linea a quattro. È l'inizio di una seconda parte di stagione strepitosa: 914 minuti spalmati su 11 presenze (solamente una dalla panchina) e una media voto di 6.4 che dimostra l'importanza avuta per la seconda squadra lariana. La sfida interna contro il Venezia del 23 aprile - giocata da terzino sinistro con il suo numero 3 sulle spalle - rappresenta l'ultima apparizione ufficiale prima della pausa estiva, anche se - come sappiamo - le vacanze del classe 2004 sono durate meno del previsto.
Tuttavia, mettere da parte il sole ed il mare per proseguire la propria scalata nel calcio che conta non è affatto male. Inoltre è anche un'occasione decisamente per mettersi in mostra in un palcoscenico importante quale la cadetteria, magari mandando un messaggio all'Inter in vista di un possibile ritorno nella Milano nerazzurra. Cos'accadrà nel futuro lo dirà il tempo, intanto l'esperienza di Verga rappresenta a tutti gli effetti la ciliegina sulla torta in un percorso in crescendo dopo i cinque anni al Romano Banco (dal 2010 al 2015), quello al Rozzano (stagione 2016/2017), quelli dall'Accademia Inter (dal 2017 al 2021) e quello vissuto a metà tra Inter e Como. I denominatori comuni sono sempre stati due: tecnica e velocità. La prima è merito di un piede sinistro speciale, capace di qualsiasi cosa sia in termini realizzativi che sotto il punto di vista degli assist. La seconda lo ha invece reso un giocatore sia completo che duttile, potendo infatti giocare sia sulla linea a quattro di difesa che più avanzato come esterno alto.
Se le qualità tecniche sono ormai evidenti da diversi anni, gli aspetti meno visibili dall'esterno - a detta di chi ha avuto la fortuna di lavorare con lui - hanno tutto per fargli fare il definitivo salto di qualità. Uno tra tutti è sicuramente Cristiano Gazzola, attuale allenatore del Cimiano nonché guida tecnica di Verga ai tempi dell'Accademia Inter. All'ex nerazzurro sono bastate due stagioni per farsi un'idea sul classe 2004: «Sono convinto che abbia preso fiducia nel primo anno con me, ai tempi dell'Under 16. Quell'anno è sbocciato definitivamente, dopodiché non si è più fermato. Nonostante i due anni fermi è cresciuto moltissimo, soprattutto sotto l'aspetto dell'autostima». Il punto forte? La mentalità. «Parliamo di un atleta molto tosto, quasi un perfezionista. Sa dove vuole arrivare - prosegue Gazzola - e sta lavorando duramente per migliorare». Tutte caratteristiche che lo hanno reso un terzino moderno, un giocatore di fascia capace di fare praticamente tutto. «Prima del ritiro ho avuto modo di sentirlo, posso dire di essere davvero orgoglioso. Gli ho fatto un gran in bocca al lupo - prosegue Gazzola - e personalmente sono molto soddisfatto di essere l'ultimo allenatore ad averlo avuto nel settore giovanile».