Piccoli Amici
14 Gennaio 2022
Il tecnico al timone dei Piccoli Amici a Burago
Meratese, classe '82, Emanuele Galizioli, in questa stagione impegnato nella Buraghese sulla panchina dei Piccoli Amici, è cresciuto calcisticamente nel Verderio, prima che un ginocchio in disordine lo costringesse ad appendere gli scarpini a soli 18 anni. Le circostanze avverse, tuttavia, non gli hanno impedito di continuare il suo percorso nel calcio con altre vesti, diventando oggi un apprezzato tecnico e dirigente.
Lo scorso anno Galizioli è stato protagonista come ds delle giovanili Busnago: «Seguivo le categorie dai 2004 ai 2009, e mi occupavo anche delle relazioni tra la società e gli allenatori. Durante la pandemia e le relative sospensioni, molti ragazzi, diventati sedentari a causa del lockdown, e non volevano più giocare a calcio. La mia idea per recuperarli è stata quella di organizzare degli Open Day allo scopo di motivarli nel gioco, e di mostrare inoltre le diverse metodologie di allenamento adottate dai singoli tecnici del Busnago».
L'allenatore spiega le ragioni che lo hanno portato a diventare un direttore sportivo: «Mi ero particolarmente interessato a questa figura professionale vedendo mio figlio, che attualmente ha nove anni, giocare nei Primi Calci del Verderio, e ho poi seguito dei corsi online. Avevo iniziato quest'attività proprio a Verderio, e poi anche a Osnago». Galizioli rammenta con soddisfazione: «Prima di seguire questi Piccoli Amici ho svolto un colloquio con Ezio Motta, direttore sportivo della Buraghese, e fra noi c'è subito stata una buona sintonia. Sia i quindici bambini che seguo, che i loro genitori, mi hanno accolto bene. Il mio scopo principale è quello di farli divertire, facendo concepire loro essenzialmente l'aspetto ludico del calcio, e il pregio di essere uniti in campo. Alcuni di loro, classe 2015, sono seguiti anche dal Monza Calcio».
Galizioli spiega le caratteristiche del campionato, e anche la differenza tra la categoria dei Piccoli Amici, e quella dei Pulcini: «Giochiamo sul campo a cinque, in una competizione sia autunnale che primaverile. Disputiamo delle partite con tre tempi, dalla durata di un quarto d'ora ciascuno. I bambini, nei Piccoli amici, vedono il calcio solo ed esclusivamente come un gioco, mentre nei Pulcini, soprattutto in allenamento, iniziano a coglierne anche il significato dal punto di vista tecnico».
Galizioli espone il suo progetto sul piano tattico ed etico: «Offro a tutti la possibilità di giocare, e di solito schiero un portiere, un difensore centrale, due esterni sulla fascia e una punta. Prima delle gare chiedo sempre ai bambini di restare sempre coesi, con educazione, e nel rispetto degli avversari. Nel complesso tendo ad insegnare loro anche i principi del calcio odierno. La regola del fuorigioco inizia ad essere calcolata negli Esordienti, che giocano sul campo a nove». Galizioli conclude: «Per ora intendo creare un gruppo solido e unito, facendo anche notare a ciascuno di loro i primi progressi dal punto di vista calcistico durante gli allenamenti».