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Seconda Categoria

Annuncio a sorpresa: il capocannoniere in carica del girone si ritira dal calcio giocato

Il classe 1990 ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo a stagione in corso dopo una bella carriera alle spalle

SECONDA CATEGORIA CUMIANA SPORT DANIELE TRAPANI

SECONDA CATEGORIA CUMIANA SPORT: Daniele Trapani, con un passato al Beiborg, si ritira dal calcio giocato

Un annuncio inaspettato in casa Cumiana Sport. Daniele Trapani, uno dei principali attaccanti del girone E di Seconda Categoria, ha annunciato il proprio ritiro dal calcio giocato nonostante il campionato sia ancora in corso.

Una decisione difficile e sofferta come spiega direttamente il classe 1990: «Avevo già deciso che questa sarebbe stata la mia ultima stagione ma anche io stesso non avrei mai detto pronosticato di concludere la stagione, e quindi la carriera, così anticipatamente a febbraio. Durante questo campionato sono sempre stato presente, almeno fino alla sfida con il Sporting Club al termine del girone d'andata. Ho poi trascorso un periodo poco felice a livello fisico, tra malanni stagionali e infortuni, durante il quale ho riassaporato cosa significasse avere la domenica libera e passarla insieme ai miei due figli e alla mia compagna. Tornando poi in campo, mi sono accorto che non avevo più gli stessi stimoli di inizio stagione: pian piano mi sono seduto sia mentalmente che fisicamente. Inoltre, nonostante fosse giusto considerato che mi allenavo solamente una volta a settimana, non mi andava di fare il comprimario facendo panchina alla domenica: non perché io mi senta una prima donna ma perché io sono sempre stato titolare, e quindi avevo sensazioni strane a riguardo. Non ero abituato a quella sensazione. Ci tengo a precisare che non ce l'ho con nessuno: tutto questo accavvalamento di eventi e sensazioni hanno fatto solamente anticipare i tempi del mio ritiro. Mi dispiace finire così, mi aspettavo un ritiro decisamente diverso»

Proprio a questo discorso si collega il più grande rammarico di Trapani: «Nei miei pensieri io mi immaginavo di giocare fino a 40 anni in modo che i miei due figli, che adesso sono molto piccoli, avrebbero potuto vedermi giocare e avere un ricordo delle mie partite. Purtroppo però le cose non vanno sempre come vogliamo e mi dispiace tanto». A proposito dei suoi famigliari Daniele vuole esprimere alcune parole sui propri genitori: «A loro vanno i miei ringraziamenti più grandi e speciali: mi hanno sempre seguito dall'età di 8 anni e devo tanto a loro, insieme a mia sorella Giulia. Anche lei mi ha supportato tanto in questo arco temporale. La maggior parte del mio dispiacere di essermi ritirato così presto riguarda proprio loro: avrei voluto che mi vedessero giocare più a lungo. Voglio inoltre ringraziare anche altre tre persone: Andrea Grandelli, ottimo giocatore e splendida persona; Alberto Favale, con cui ho iniziato la mia carriera al Don Bosco Nichelino e trascorso tanti bei momenti insieme; Francesco Vacca, con il quale ho condiviso lo spogliatoio nella mia esperienza al Torino».

Trapani è particolarmente legato anche a tre allenatori: «Con Fabrizio Spiteri si è legato un magnifico rapporto umano oltre che professionale: è stata la prima persona che ho chiamato dopo la scomparsa di mia nonna, mi è stato molto vicino in quel periodo. Ad Alberto Merlo mi lega invece l'essere tifosi della Juventus: con lui c'è un'ottima simbiosi. E poi non può mancare Giorgio Rotolo, avuto nella mia esperienza negli Allievi Nazionali della Pro Vercelli: lui mi ha fatto crescere davvero tanto come persona e non solo come calciatore. Tra me e lui c'è stato davvero un rapporto speciale»

A proposito di ricordi l'ormai ex attaccante elenca quali sono i tre gol più importanti da lui realizzati nel corso della sua splendida carrieria: «Il primo è sicuramente il primo segnato tra i grandi, con la maglia del Chisola nella sfida contro l'Acquanera in Eccellenza. Gli altri due sono quelli dedicati alla mia compagna Marzia, quando ero al Denso e segnai all'Asti, e a mia nonna: giocavo con il Beiborg e feci una doppietta al Giaveno Coazze»

Proprio con la squadra di Borgaretto Trapani ha trascorso la stagione (la 2021/2022) più bella dal punto di vista emotivo e tecnico: «È stato il mio primo anno da capitano e ho conquistato il titolo di capocannoniere per la prima volta nella mia carriera con ben 25 gol, 32 se si considera la coppa. Questo campionato me lo ricordo volentieri anche perché si era creato uno spogliatoio fantastico: mi sentivo ben voluto da tutti i miei compagni e i componenti della dirigenza, oltre che da Spiteri come ho spiegato prima. È stato bello essere il capitano di tutti loro».  

Il classe 1990 si è tolto altre soddisfazioni nel corso della sua carriera: «Ho avuto la fortuna di giocare in società prestigiose come la Pro Vercelli e il Torino, e di conseguenza in campionati blasonati, durante il periodo del settore giovanile. Però non ho mai visto il calcio come una professione e quindi non ho colto l'occasione di poter giocare in categorie più importanti dell'Eccellenza. Quando ho esordito con il Chisola ho capito che quella era probabilmente la mia dimensione. Poi nel corso della carriera, per impegni lavorativi e famigliari, sono sceso sempre più di categoria. Se avessi comunque avuto un'altra testa, avrei sicuramente avuto una carriera decisamente diversa e migliore».

Trapani è inoltre sicuro su ciò che sarà del proprio futuro: «Al momento non mi vedo assolutamente come allenatore o dirigente. Ho zero voglia di rimanere nel mondo del calcio: ho bisogno di staccare totalmente la spina e stare insieme alla mia famiglia durante i weekend. Poi tutto può cambiare ma, al momento, è così».

Una cosa è certa intanto: Daniele Trapani ha lasciato un segno indelebile nel mondo del calcio dilettantistico piemontese. 

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