Under 17 A-B
24 Giugno 2023
UNDER 17 ROMA: A sinistra Nardozi, a destra Bah
Generazione di fenomeni? Generazione d'oro? Potete chiamarla come volete perché parlano i fatti, i numeri. Partiamo dai fatti: incontrovertibili, inequivocabili, limpidi come l'acqua. 361 giorni dopo la notte magica di Ascoli, quando un gol di Nardozi nei tempi supplementari fece piangere il Milan di Ignazio Abate, i classe 2006 della Roma sono ancora campioni d'Italia: ancora contro una milanese, questa volta l'Inter, e ancora meritatamente dopo una finale da mille e una notte. I primi a segnare sono stati i nerazzurri, avanti dopo soli cinque minuti con il classe 2007 Mosconi, poi la rimonta: ma non una rimonta normale, una rimonta leggendaria. Sì perché i gol di Feola e Nardozi entrano di diritto nella leggenda giallorossa: il primo ha firmato l'1-1 su assist di Romano e sfruttando una dormita difensiva di Mancuso, il secondo ha reso giustizia alla splendida azione del solito Mannini - propiziata da uno scivolone clamoroso di Re Cecconi - e cambiato completamente le sorti della finale.
Arriviamo poi ai numeri: altrettanto incontrovertibili, altrettanto inequivocabili, altrettanto limpidi come l'acqua. Subito al sodo: con lo Scudetto alzato ad Ancona nella notte del 23 giugno, la Roma diventa la squadra più titolata della storia dell'Under 17. Stacca l'Inter, ferma a quota otto, e si avvicina alla fatidica quota dieci, che pur non prevedendo la consueta stella sarebbe un traguardo incredibile. Aumenta chiaramente il numero dei successi totali nel settore giovanile, che sale quindi a 25: dieci in meno dell'Inter, primissima a quota 35, ma la distanza dal Torino - secondo in questa speciale classifica - si assottiglia sempre di più. E lunedì a San Benedetto del Tronto tocca ai classe 2007... Ancor più clamorosi sono i numeri della stagione, riassumibili semplicemente con un dato: l'ultima sconfitta della formazione di Ciaralli, nonché unica stagionale, risale addirittura al 6 novembre (1-0 contro la Lazio). 229 giorni senza perdere, 229 giorni per salire sul trono d'Italia. I successi sono diventati 24 in 28 uscite, i gol segnati 77 e quelli subiti solamente 19, con quest'ultimo dato che rende la squadra giallorossa quella meno battuta dell'intera categoria.
Feola, Plaia, Tumminelli, Mannini e Nardozi: sono gli unici cinque ad aver giocato dal primo minuto sia la finale dello scorso anno contro il Milan, sia quella di quest'anno contro l'Inter. Ma non solo, perché sono anche la fotografia di una rosa che si è saputa rinnovare, che sotto la guida di Ciaralli è riuscita a tirare fuori il proprio meglio. E che è salita nuovamente sul trono d'Italia: soffrendo, ricorrendo e alla fine meritando. Il crocevia più importante, tolte le battaglie contro le due milanesi in semifinale e finale, è stata sicuramente la doppia sfida dei quarti di finale contro l'Atalanta. L'1-0 di Zingonia, guarda caso firmato dall'uomo della provvidenza, Manuel Nardozi, è stato l'antipasto. Il netto 3-0 di Trigoria, che ha visto andare in gol Romano, Mlakak e Almaviva, la portata principale: prelibata, succulenta, e col senno di poi anche premonitrice.
A livello di Under 17 il Tricolore mancava dal 29 giugno 2021, quando Falasca, Liburdi e D'Alessio si mangiarono in un sol boccone il Genoa. Era la Roma dei classe 2004, anch'essa generazione d'oro, e per loro si trattava del secondo successo dopo quello in Under 15 contro il Milan di Polistina. Ieri Piccareta, oggi Ciaralli. Ieri i classe 2004, oggi i classe 2006. Cambiano gli allenatori, cambiano pure i giocatori, ma resta lo stile Roma, e non servono tante parole per descriverlo perché è vincente. Semplicemente vincente. Ma non è ancora finita visto che lunedì, come detto, l'Under 16 di Falsini si giocherà lo Scudetto contro la Fiorentina, già finalista la passata stagione contro il Milan. E se lo stile Roma non farà brutti scherzi, è evidente che le carte in regola per vedere a Trigoria l'alloro numero 26 ci sono tutte.